Descrizione
copertina morbida
Un giorno del 1942. Una giovinetta di quattordici anni sulle alture di Lavagna, guardando il mare e la costa verso Portofino, fa un patto con se stessa. Se fosse sopravvissuta alla guerra, avrebbe studiato medicina, sarebbe diventata un bravo medico e si sarebbe votata alla ricerca. Pur di raggiungere l’obiettivo promette a se stessa di restare sola. Più di sessant’anni dopo, lo sguardo è volto all’indietro, a scrutare lo specchio della vita che ha macinato il tempo e portato via giorni, speranze, fatiche, affetti. Luisa Massimo, genovese, pediatra emato-oncologa del Gaslini, nota a livello internazionale, sente addosso il mai interrotto legame con l’antica promessa che ha orientato le scelte e le esperienze della sua esistenza. Vergate in poche settimane tra gennaio-marzo 2007 nella sua casa appollaiata sulla costa di Varazze, le intense pagine del libro, oltre che la storia di una vita ricca di eventi e di spostamenti, sono anche il rendiconto in prima persona di quasi quarant’anni di vita attiva nell’oncologia e per l’oncologia pediatrica, vista dal di dentro del mondo medico, con le recenti fondamentali svolte della disciplina anche in chiave organizzativa.
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