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Cierre Edizioni
Verona Contemporanea 1866-2020 Maurizio Zangarini Cierre Edizioni 2024
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB105411
ISBN: 9788855202510
Titolo: Verona Contemporanea 1866-2020
Autore: Maurizio Zangarini
Editore: Cierre Edizioni
Anno: 2024
Pagine: 256
Formato: Brossura
Collocata all’incrocio di importanti vie di comunicazione sull’asse Milano-Venezia e fra la Germania e la Pianura Padana, Verona dopo l’Unità perde il ruolo di piazzaforte strategica e deve reinventarsi. Le innovazioni urbanistiche a cavallo fra Otto e Novecento, volte al governo delle acque e all’espansione oltre la cinta muraria, testimoniano il progetto modernizzatore dei ceti dirigenti, indirizzato a fare della città un grande centro industriale, commerciale e logistico, saldamente incardinata in un territorio a vocazione agricola. Nel Novecento lo sviluppo viene affiancato dall’ascesa di un nuovo ceto di amministratori, prima socialisti e in seguito democristiani. In mezzo, oltre alla lunga “parentesi” fascista, il ruolo di retrovia durante il primo conflitto mondiale, poi quello di capitale di fatto della Repubblica sociale italiana. In anni recenti, vivaio di un nuovo ceto politico che ha trovato espressione nella Lega Nord, Verona assume l’immagine di città laboratorio della destra estrema, mentre si assiste a una fase di declino economico anche con infiltrazioni della criminalità. Alla città e al suo suo inestimabile patrimonio artistico tocca dunque nuovamente ripensarsi.
Sku: PZZLB105411
ISBN: 9788855202510
Titolo: Verona Contemporanea 1866-2020
Autore: Maurizio Zangarini
Editore: Cierre Edizioni
Anno: 2024
Pagine: 256
Formato: Brossura
Collocata all’incrocio di importanti vie di comunicazione sull’asse Milano-Venezia e fra la Germania e la Pianura Padana, Verona dopo l’Unità perde il ruolo di piazzaforte strategica e deve reinventarsi. Le innovazioni urbanistiche a cavallo fra Otto e Novecento, volte al governo delle acque e all’espansione oltre la cinta muraria, testimoniano il progetto modernizzatore dei ceti dirigenti, indirizzato a fare della città un grande centro industriale, commerciale e logistico, saldamente incardinata in un territorio a vocazione agricola. Nel Novecento lo sviluppo viene affiancato dall’ascesa di un nuovo ceto di amministratori, prima socialisti e in seguito democristiani. In mezzo, oltre alla lunga “parentesi” fascista, il ruolo di retrovia durante il primo conflitto mondiale, poi quello di capitale di fatto della Repubblica sociale italiana. In anni recenti, vivaio di un nuovo ceto politico che ha trovato espressione nella Lega Nord, Verona assume l’immagine di città laboratorio della destra estrema, mentre si assiste a una fase di declino economico anche con infiltrazioni della criminalità. Alla città e al suo suo inestimabile patrimonio artistico tocca dunque nuovamente ripensarsi.