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Coconino Press
Bestie In Fuga Daniele Kong Coconino Press 2024
Bestie In Fuga Daniele Kong Coconino Press 2024
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB107560
ISBN: 9788876187513
Titolo: Bestie In Fuga
Autore: Daniele Kong
Editore: Coconino Press
Anno: 2024
Pagine: 600
Formato: Brossura
Fine anni Cinquanta. Sperduta nel Mar Tirreno, l’isola di Dieci sembra impermeabile al boom economico che ha iniziato a cambiare volto all’Italia. Franco e Marcello, sulla soglia dell’età adulta, stanno per consegnarsi a un destino immutabile che li vuole pescatori. Ma tutto viene stravolto dall’arrivo della troupe cinematografica di Augusto Campagnoli, regista neorealista in declino, e di sua figlia Claretta, adolescente irrequieta in fuga dalla Capitale. L’obiettivo dei produttori è girare un film sulla vita di Gesù, ma anche strappare Dieci all’oblio per farla diventare glamour come Capri.
Proposto da Simonetta Sciandivasci al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione: Bestie in fuga è il primo romanzo di Daniele Kong, che scrive sempre, soprattutto quando disegna. Lo propongo al Premio Strega per questo suo talento così difficile da spiegare ma lampante dalla prima pagina del suo romanzo a fumetti, o graphic novel, se preferite. Esistono parole, frasi che sono state svuotate di senso, sono diventate retoriche e nessuno le usa più, se non con mille premesse: Kong le usa tutte, nel loro senso assoluto e senza “forse” o “tuttavia” o “ma anche”, perché ha il coraggio dell’ingenuità, che è uno dei temi di questa sua storia, e riesce a farlo affidando ai disegni la carica, la tempra, l’assoluto. I disegni sono perentori quando le parole sono lasche, il tratto mette il punto quando le parole sfumano. Questa sinergia fa sì che l’energia letteraria di Bestie in Fuga sia un’energia morale. Sono gli anni ’50, il boom economico lascia indietro chi non vive per progredire e così i poveri diventano miserabili, la ricchezza diventa la sola libertà possibile, l’emancipazione diventa un obbligo e una servitù. Siamo a Dieci, sperduta isola del Tirreno dove un villaggio di pescatori degrada nell’oblio finché non arriva una troupe cinematografica per girare un film su Gesù e tutto cambia, perché tutto peggiora. È l’inizio di quel colonialismo interno che ha snaturato il nostro Paese con l’illusione del progresso e con cui non abbiamo ancora fatto i conti. Le bestie in fuga sono i pesci di Dieci e i suoi abitanti: scappano da chi ha bisogno che loro restino poveri cristi da documentario e da attrazione turistica, scappano da chi non accetta che, per loro, vivere non è migliorare ma stare bene, poter restare, poter stare. Ci chiediamo come mai nelle societ�� del benessere si soffra così tanto, e questo è un romanzo che risponde, e nel rispondere racconta una storia seppellita, che è di tutti, è nelle nostre famiglie, nel DNA di questo Paese che è un collage di soprusi e di dialetti, che in questa storia sono centrali, e sono tre, anzi quattro: c’è anche l’italiano.
Sku: PZZLB107560
ISBN: 9788876187513
Titolo: Bestie In Fuga
Autore: Daniele Kong
Editore: Coconino Press
Anno: 2024
Pagine: 600
Formato: Brossura
Fine anni Cinquanta. Sperduta nel Mar Tirreno, l’isola di Dieci sembra impermeabile al boom economico che ha iniziato a cambiare volto all’Italia. Franco e Marcello, sulla soglia dell’età adulta, stanno per consegnarsi a un destino immutabile che li vuole pescatori. Ma tutto viene stravolto dall’arrivo della troupe cinematografica di Augusto Campagnoli, regista neorealista in declino, e di sua figlia Claretta, adolescente irrequieta in fuga dalla Capitale. L’obiettivo dei produttori è girare un film sulla vita di Gesù, ma anche strappare Dieci all’oblio per farla diventare glamour come Capri.
Proposto da Simonetta Sciandivasci al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione: Bestie in fuga è il primo romanzo di Daniele Kong, che scrive sempre, soprattutto quando disegna. Lo propongo al Premio Strega per questo suo talento così difficile da spiegare ma lampante dalla prima pagina del suo romanzo a fumetti, o graphic novel, se preferite. Esistono parole, frasi che sono state svuotate di senso, sono diventate retoriche e nessuno le usa più, se non con mille premesse: Kong le usa tutte, nel loro senso assoluto e senza “forse” o “tuttavia” o “ma anche”, perché ha il coraggio dell’ingenuità, che è uno dei temi di questa sua storia, e riesce a farlo affidando ai disegni la carica, la tempra, l’assoluto. I disegni sono perentori quando le parole sono lasche, il tratto mette il punto quando le parole sfumano. Questa sinergia fa sì che l’energia letteraria di Bestie in Fuga sia un’energia morale. Sono gli anni ’50, il boom economico lascia indietro chi non vive per progredire e così i poveri diventano miserabili, la ricchezza diventa la sola libertà possibile, l’emancipazione diventa un obbligo e una servitù. Siamo a Dieci, sperduta isola del Tirreno dove un villaggio di pescatori degrada nell’oblio finché non arriva una troupe cinematografica per girare un film su Gesù e tutto cambia, perché tutto peggiora. È l’inizio di quel colonialismo interno che ha snaturato il nostro Paese con l’illusione del progresso e con cui non abbiamo ancora fatto i conti. Le bestie in fuga sono i pesci di Dieci e i suoi abitanti: scappano da chi ha bisogno che loro restino poveri cristi da documentario e da attrazione turistica, scappano da chi non accetta che, per loro, vivere non è migliorare ma stare bene, poter restare, poter stare. Ci chiediamo come mai nelle societ�� del benessere si soffra così tanto, e questo è un romanzo che risponde, e nel rispondere racconta una storia seppellita, che è di tutti, è nelle nostre famiglie, nel DNA di questo Paese che è un collage di soprusi e di dialetti, che in questa storia sono centrali, e sono tre, anzi quattro: c’è anche l’italiano.