Il Carteggio Canova-Quatremere De Quincy (1785-1822) G. Pavanello Vianello Lib
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB15489
ISBN: 9788872001769
Titolo: Il Carteggio Canova-Quatremere De Quincy (1785-1822)
Autore: G. Pavanello
Editore: Vianello Libri
Anno: 2005
Pagine: 350
Formato: Brossura
Il Carteggio documenta i rapporti di amicizia intercorsi tra l'illustre accademico di Francia, Quatremère de Quincy e Antonio Canova. Tra il teorico e lo scultore si stabilì un'intesa culturale, fin dal 1781, destinata a durare tutta la vita. Per il Quatremère, Canova incarnava l'ideale dell'artista, lucido studioso dell'estetica classica, appassionato di archeologia, tutto dedito all'arte, impassibile di fronte alle rivoluzioni politiche, disinteressato per la ricchezza, ritenuta solo un mezzo per favorire l'attività creativa. A Quatremère, Canova sottoponeva i progetti delle proprie opere e da lui aspettava, con umiltà ma senza rinunciare alla propria autonomia artistica, un consiglio o un giudizio. Lo stesso Quatremère, grande cultore delle opere greche e romane, indicò a Canova il metodo dell' esecuzione sublime nel procedere dal bozzetto al marmo finito, passando attraverso il modello in gesso, secondo l'insegnamento della tradizione classica. Nella città eterna, Canova trascorreva gran parte del suo tempo a studiare quello che l'accademico francese Quatremère definiva il museo di Roma, fatto di statue, di colossi, di templi, di terme, di circhi, di anfiteatri, di archi di trionfo, di tombe, di stucchi, di affreschi, di bassorilievi. Il volume viene presentato dal curatore del testo e dell'edizione anastatica, prof. Giuseppe Pavanello, Direttore del Centro Studi Canoviani.
Sku: PZZLB15489
ISBN: 9788872001769
Titolo: Il Carteggio Canova-Quatremere De Quincy (1785-1822)
Autore: G. Pavanello
Editore: Vianello Libri
Anno: 2005
Pagine: 350
Formato: Brossura
Il Carteggio documenta i rapporti di amicizia intercorsi tra l'illustre accademico di Francia, Quatremère de Quincy e Antonio Canova. Tra il teorico e lo scultore si stabilì un'intesa culturale, fin dal 1781, destinata a durare tutta la vita. Per il Quatremère, Canova incarnava l'ideale dell'artista, lucido studioso dell'estetica classica, appassionato di archeologia, tutto dedito all'arte, impassibile di fronte alle rivoluzioni politiche, disinteressato per la ricchezza, ritenuta solo un mezzo per favorire l'attività creativa. A Quatremère, Canova sottoponeva i progetti delle proprie opere e da lui aspettava, con umiltà ma senza rinunciare alla propria autonomia artistica, un consiglio o un giudizio. Lo stesso Quatremère, grande cultore delle opere greche e romane, indicò a Canova il metodo dell' esecuzione sublime nel procedere dal bozzetto al marmo finito, passando attraverso il modello in gesso, secondo l'insegnamento della tradizione classica. Nella città eterna, Canova trascorreva gran parte del suo tempo a studiare quello che l'accademico francese Quatremère definiva il museo di Roma, fatto di statue, di colossi, di templi, di terme, di circhi, di anfiteatri, di archi di trionfo, di tombe, di stucchi, di affreschi, di bassorilievi. Il volume viene presentato dal curatore del testo e dell'edizione anastatica, prof. Giuseppe Pavanello, Direttore del Centro Studi Canoviani.