Filologia E Poesia Tra Pascoli E D'annunzio
Filologia E Poesia Tra Pascoli E D'annunzio
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Rimanenza di magazzino, libro nuovo che presenta lievi difetti di copertina
Sku: PZZLB17213
ISBN: 9788831706988
Titolo: Filologia E Poesia Tra Pascoli E D'annunzio
Autore: Carla Pisani
Editore: Marsilio
Anno: 2010
Pascoli e D'Annunzio, due grandi comprimari sulla scena letteraria fra Ottoe Novecento, spesso in attrito, nascostamente e scopertamente, l'uno schivo e ombroso,l'altro estroverso e mondano, l'uno quasi oscuro, l'altro baciato dal successo:due personalità e due temperamenti opposti. Anche gli esiti poetici, altissimiin entrambi, non potrebbero essere più diversi, con le piccole cose già crepuscolaridi Giovanni e gli slanci superomistici di Gabriele. Ma la matrice carduccianae il fervore della Scuola storica negli ultimi decenni dell'Ottocento rappresentanoil denominatore comune che li induce a misurarsi all'unisono con la nostra tradizioneillustre, dalla poesia delle Origini all'opera di Dante. Non a caso la Bibliotecadi Castelvecchio e quella del Vittoriale presentano le singolari coincidenze che i saggiqui raccolti mettono in luce insieme con numerose concomitanze di laboratorio,soprattutto quando si tratta di operazioni linguistiche, di recuperi e di conservazionedi pronunce desuete. Ne risulta un confronto condotto da angoli d'osservazionefinora solo accennati o elusi, come Pascoli lettore e collaboratore dei giornali,un ambito - quello del giornalismo - di sicura pertinenza di D'Annunzio, il qualed'altra parte non manca di invadere a sua volta ambiti pascoliani, facendosi,con Francesca da Rimini, poeta dantesco e romagnolo.
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Titolo: Filologia E Poesia Tra Pascoli E D'annunzio
Autore: Carla Pisani
Editore: Marsilio
Anno: 2010
Pascoli e D'Annunzio, due grandi comprimari sulla scena letteraria fra Ottoe Novecento, spesso in attrito, nascostamente e scopertamente, l'uno schivo e ombroso,l'altro estroverso e mondano, l'uno quasi oscuro, l'altro baciato dal successo:due personalità e due temperamenti opposti. Anche gli esiti poetici, altissimiin entrambi, non potrebbero essere più diversi, con le piccole cose già crepuscolaridi Giovanni e gli slanci superomistici di Gabriele. Ma la matrice carduccianae il fervore della Scuola storica negli ultimi decenni dell'Ottocento rappresentanoil denominatore comune che li induce a misurarsi all'unisono con la nostra tradizioneillustre, dalla poesia delle Origini all'opera di Dante. Non a caso la Bibliotecadi Castelvecchio e quella del Vittoriale presentano le singolari coincidenze che i saggiqui raccolti mettono in luce insieme con numerose concomitanze di laboratorio,soprattutto quando si tratta di operazioni linguistiche, di recuperi e di conservazionedi pronunce desuete. Ne risulta un confronto condotto da angoli d'osservazionefinora solo accennati o elusi, come Pascoli lettore e collaboratore dei giornali,un ambito - quello del giornalismo - di sicura pertinenza di D'Annunzio, il qualed'altra parte non manca di invadere a sua volta ambiti pascoliani, facendosi,con Francesca da Rimini, poeta dantesco e romagnolo.