Lirica Senza Lirica
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Rimanenza di magazzino, libro nuovo che presenta lievi imperfezioni di copertina.
Sku: PZZLB18316
ISBN: 9788863222166
Titolo: Lirica Senza Lirica
Autore: Igor Cholin
Editore: Terra Ferma Edizioni
Anno: 2013
Il primo volume italiano Di poesie di Igor' Cholin esemplifica la produzione di un autore il cui stile minimalistico restituisce al lettore squarci di vita quotidiana con tono antiretorico. Cholin, all'altezza degli anni Cinquanta del XX secolo, ritrae quasi con distacco una realtà (tedio, ubriacature, risse, infedeltà coniugali, soprusi, indigenza, abusi, morti violente e altri fenomeni di vita degradata e bruta) che è, principalmente, quella delle baracche, ossia abitazioni fatiscenti concentrate soprattutto nei lager o nei dintorni delle città più popolose delegazione Sovietica. Accanto al cholin baracche, che costituisce il nucleo nel volume, trovano posto anche testi divertiti sull'avanguardia dell'URSS in campo tecnologico, versi sull'orrore della guerra e, infine, composizioni in cui l'autore si pone al centro della scena, disvelandosi ora con piglio ferocemente autoironico, ora con brevissime illuminazioni filosoficheggianti.
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Sku: PZZLB18316
ISBN: 9788863222166
Titolo: Lirica Senza Lirica
Autore: Igor Cholin
Editore: Terra Ferma Edizioni
Anno: 2013
Il primo volume italiano Di poesie di Igor' Cholin esemplifica la produzione di un autore il cui stile minimalistico restituisce al lettore squarci di vita quotidiana con tono antiretorico. Cholin, all'altezza degli anni Cinquanta del XX secolo, ritrae quasi con distacco una realtà (tedio, ubriacature, risse, infedeltà coniugali, soprusi, indigenza, abusi, morti violente e altri fenomeni di vita degradata e bruta) che è, principalmente, quella delle baracche, ossia abitazioni fatiscenti concentrate soprattutto nei lager o nei dintorni delle città più popolose delegazione Sovietica. Accanto al cholin baracche, che costituisce il nucleo nel volume, trovano posto anche testi divertiti sull'avanguardia dell'URSS in campo tecnologico, versi sull'orrore della guerra e, infine, composizioni in cui l'autore si pone al centro della scena, disvelandosi ora con piglio ferocemente autoironico, ora con brevissime illuminazioni filosoficheggianti.