Non Avrai Altro Dio
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copertina morbida,
John Murray è un medico americano di madre italiana. È ricco, ha studiato a Milano e negli Stati Uniti, ha avuto una giovinezza facile e spensierata. Poi arriva l'11 settembre 2001 e Judith, la sua fidanzata con cui sta per sposarsi, muore nel crollo delle Torri Gemelle. Segnato dal dolore, John lascia la comoda vita newyorkese e compie una scelta che appare a tutti bizzarra: diventa medico degli iracheni nella Baghdad devastata dalla guerra. Sa perfettamente che tra i suoi pazienti potrebbe esserci qualche complice dei terroristi che hanno distrutto la sua vita e i suoi sogni, ma lui sembra quasi sperarlo, come se curare un nemico fosse un modo per espiare le colpe dell'Occidente. Svolge il proprio lavoro con cinico impegno, senza lasciarsi sfiorare dai sentimenti ma senza mai tirarsi indietro. La sua dedizione, però, non gli concede alcuna franchigia: i ribelli lo rapiscono e lo processano, accusandolo di essere una spia. Nelle diverse prigioni in cui viene trasferito conosce altri ostaggi come lui, uomini sfiniti, senza più speranza, e sopporta interrogatori serrati con una specie di stoica rassegnazione. Intanto, nelle lunghe giornate solitarie in attesa di una fine di qualunque tipo, ripercorre la propria esistenza e si interroga su un mondo nel quale fanatismo e violenza hanno cancellato ogni regola e ogni capacità di comunicare.
copertina morbida,
John Murray è un medico americano di madre italiana. È ricco, ha studiato a Milano e negli Stati Uniti, ha avuto una giovinezza facile e spensierata. Poi arriva l'11 settembre 2001 e Judith, la sua fidanzata con cui sta per sposarsi, muore nel crollo delle Torri Gemelle. Segnato dal dolore, John lascia la comoda vita newyorkese e compie una scelta che appare a tutti bizzarra: diventa medico degli iracheni nella Baghdad devastata dalla guerra. Sa perfettamente che tra i suoi pazienti potrebbe esserci qualche complice dei terroristi che hanno distrutto la sua vita e i suoi sogni, ma lui sembra quasi sperarlo, come se curare un nemico fosse un modo per espiare le colpe dell'Occidente. Svolge il proprio lavoro con cinico impegno, senza lasciarsi sfiorare dai sentimenti ma senza mai tirarsi indietro. La sua dedizione, però, non gli concede alcuna franchigia: i ribelli lo rapiscono e lo processano, accusandolo di essere una spia. Nelle diverse prigioni in cui viene trasferito conosce altri ostaggi come lui, uomini sfiniti, senza più speranza, e sopporta interrogatori serrati con una specie di stoica rassegnazione. Intanto, nelle lunghe giornate solitarie in attesa di una fine di qualunque tipo, ripercorre la propria esistenza e si interroga su un mondo nel quale fanatismo e violenza hanno cancellato ogni regola e ogni capacità di comunicare.