Il Lavoro Tra Riconoscimento E Mercato. Per Una Logica Del Dono Gianni Manzone
Il Lavoro Tra Riconoscimento E Mercato. Per Una Logica Del Dono Gianni Manzone
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB27889
ISBN: 9788839921796
Titolo: Il Lavoro Tra Riconoscimento E Mercato. Per Una Logica Del Dono
Autore: Gianni Manzone
Editore: Queriniana
Anno: 2006
Nella società del mercato globale e flessibile l'uomo è rappresentato sempre più come individuo e il suo lavoro come opera strumentale e accessoria rispetto all'identità del singolo, isolata nella sfera extraeconomica e ridotta alla privacy. In tale contesto culturale è ancora possibile il riconoscimento della dignità umana del lavoro? O il lavoro è destinato ad essere definitivamente demoralizzato? La tradizione dell'insegnamento sociale della Chiesa si rivolge decisamente al senso del lavoro quale categoria antropologica generale e stimola ad esplicitarne il significato nei termini di una impostazione non tecnocratica e non puramente gestionale delle relazioni produttive. Suggerisce così ipotesi forti di democrazia industriale ed economica. Rilevanti diventano alcuni problemi: il rapporto tra lavoro e reddito, l'equilibrio tra lavoro e famiglia, il ruolo del sindacato e la figura odierna dello sciopero. Le sfide della nuova civiltà del lavoro esigono di valorizzare il lavoro manuale, la cultura della festa e l'educazione professionale, attenta a tutte le dimensioni della persona che lavora.
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ISBN: 9788839921796
Titolo: Il Lavoro Tra Riconoscimento E Mercato. Per Una Logica Del Dono
Autore: Gianni Manzone
Editore: Queriniana
Anno: 2006
Nella società del mercato globale e flessibile l'uomo è rappresentato sempre più come individuo e il suo lavoro come opera strumentale e accessoria rispetto all'identità del singolo, isolata nella sfera extraeconomica e ridotta alla privacy. In tale contesto culturale è ancora possibile il riconoscimento della dignità umana del lavoro? O il lavoro è destinato ad essere definitivamente demoralizzato? La tradizione dell'insegnamento sociale della Chiesa si rivolge decisamente al senso del lavoro quale categoria antropologica generale e stimola ad esplicitarne il significato nei termini di una impostazione non tecnocratica e non puramente gestionale delle relazioni produttive. Suggerisce così ipotesi forti di democrazia industriale ed economica. Rilevanti diventano alcuni problemi: il rapporto tra lavoro e reddito, l'equilibrio tra lavoro e famiglia, il ruolo del sindacato e la figura odierna dello sciopero. Le sfide della nuova civiltà del lavoro esigono di valorizzare il lavoro manuale, la cultura della festa e l'educazione professionale, attenta a tutte le dimensioni della persona che lavora.