Scultura Dal Duecento Al Novecento A Forli
Scultura Dal Duecento Al Novecento A Forli
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copertina rovinata, nessun segno all'internocopertina rigida,Dai repertori medievali fino alle più recenti testimonianze, il volume indaga la scultura dal Duecento al Novecento a Forlì. La base di partenza è costituita dalle fonti documentarie e dalla bibliografia sulle singole opere, assemblate e vagliate con grande rigore scientifico. L'opera più antica presa in esame è l'urna funeraria di Sant'Ellero, di epoca carolingia, ricavata da un unico blocco di pietra e tutt'ora conservata nella chiesa abbaziale dedicata al santo, a Galeata. E poi, il Crocefisso della Cattedrale di Forlì (seconda metà del XII secolo), le opere finanziate dal mecenatismo signorile ed ecclesiastico tra Quattro e Cinquecento e le sculture in stucco, materiale scelto per la sua malleabilità e per la miglior resa rispetto alla pietra locale, troppo friabile. Il pezzo più significativo è la Ebe di Antonio Canova eseguita tre il 1816 e il 1817 su commissione della contessa Veronica Guarini, oggi collocata nel salone d'ingresso della Pinacoteca Civica. Degno di nota anche il gruppo di sculture del milanese Adolfo Wildt (morto nel 1931) e, infine, le opere di Elio Morri (Rimini, 1913 - 1992), due artisti non locali ma autorevolmente presenti nel panorama storico-artistico cittadino.
copertina rovinata, nessun segno all'internocopertina rigida,Dai repertori medievali fino alle più recenti testimonianze, il volume indaga la scultura dal Duecento al Novecento a Forlì. La base di partenza è costituita dalle fonti documentarie e dalla bibliografia sulle singole opere, assemblate e vagliate con grande rigore scientifico. L'opera più antica presa in esame è l'urna funeraria di Sant'Ellero, di epoca carolingia, ricavata da un unico blocco di pietra e tutt'ora conservata nella chiesa abbaziale dedicata al santo, a Galeata. E poi, il Crocefisso della Cattedrale di Forlì (seconda metà del XII secolo), le opere finanziate dal mecenatismo signorile ed ecclesiastico tra Quattro e Cinquecento e le sculture in stucco, materiale scelto per la sua malleabilità e per la miglior resa rispetto alla pietra locale, troppo friabile. Il pezzo più significativo è la Ebe di Antonio Canova eseguita tre il 1816 e il 1817 su commissione della contessa Veronica Guarini, oggi collocata nel salone d'ingresso della Pinacoteca Civica. Degno di nota anche il gruppo di sculture del milanese Adolfo Wildt (morto nel 1931) e, infine, le opere di Elio Morri (Rimini, 1913 - 1992), due artisti non locali ma autorevolmente presenti nel panorama storico-artistico cittadino.