Un Mucchio Di Bugie. Racconti Scelti 1993-2017
Un Mucchio Di Bugie. Racconti Scelti 1993-2017
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB33277
ISBN: 9788831984607
Titolo: Un Mucchio Di Bugie. Racconti Scelti 1993-2017
Autore: Giulio Mozzi
Editore: Laurana Editore
Anno: 2020
Pagine: 344
Formato: Brossura
Esistono due Giulio Mozzi: il primo è l'autore di storie semplici, profonde, perfette, (Marco Lodoli), il cui linguaggio è quello della vita, (Federico Fellini), il secondo è uno degli scrittori più sperimentali conosciuti, (Giuseppe Caliceti), uno che ha preso la parola con il tono di chi detta legge, (Tiziano Scarpa). Nell'opinione comune, semplicità e sperimentalismo sono agli antipodi. Eppure Giulio Mozzi, dalla sua prima raccolta (Questo è il giardino 1993) alla più recente (Favole del morire 2015) è sempre riuscito nel miracolo di coniugare una lingua piana e senza asperità con la sperimentazione formale più accanita, come è riuscito a conciliare un immaginario spesso terribile - gli scrittori cannibali degli anni Novanta possono andare a nascondersi - con una visione molto cristiana - seppure un po' veterotestamentaria - del mondo. In questo volume Mozzi ha raccolto, in collaborazione con la critica Gilda Policastro che firma anche la nota finale, i suoi racconti non solo più belli ma anche più innovativi, più irregolari e più spiazzanti. Dimostrando così di essere davvero, come ha scritto Andrea Cortellessa, un maestro segreto, della sua generazione di scrittori - quella dei nati negli anni Sessanta - e delle successive.
Sku: PZZLB33277
ISBN: 9788831984607
Titolo: Un Mucchio Di Bugie. Racconti Scelti 1993-2017
Autore: Giulio Mozzi
Editore: Laurana Editore
Anno: 2020
Pagine: 344
Formato: Brossura
Esistono due Giulio Mozzi: il primo è l'autore di storie semplici, profonde, perfette, (Marco Lodoli), il cui linguaggio è quello della vita, (Federico Fellini), il secondo è uno degli scrittori più sperimentali conosciuti, (Giuseppe Caliceti), uno che ha preso la parola con il tono di chi detta legge, (Tiziano Scarpa). Nell'opinione comune, semplicità e sperimentalismo sono agli antipodi. Eppure Giulio Mozzi, dalla sua prima raccolta (Questo è il giardino 1993) alla più recente (Favole del morire 2015) è sempre riuscito nel miracolo di coniugare una lingua piana e senza asperità con la sperimentazione formale più accanita, come è riuscito a conciliare un immaginario spesso terribile - gli scrittori cannibali degli anni Novanta possono andare a nascondersi - con una visione molto cristiana - seppure un po' veterotestamentaria - del mondo. In questo volume Mozzi ha raccolto, in collaborazione con la critica Gilda Policastro che firma anche la nota finale, i suoi racconti non solo più belli ma anche più innovativi, più irregolari e più spiazzanti. Dimostrando così di essere davvero, come ha scritto Andrea Cortellessa, un maestro segreto, della sua generazione di scrittori - quella dei nati negli anni Sessanta - e delle successive.