Ritratti E Figure
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La mostra Ritratti e figure Capolavori impressionisti ospitata dal 7 marzo al 6 luglio 2003 nelle sale del Complesso del Vittoriano propone attraverso oltre settanta capolavori provenienti dai più importanti musei pubblici stranieri un nuovo modo di concepire la pittura: l'impressionismo è rivoluzionario nel voler esprimere sensazioni in maniera diretta, appassionata. Edouard Manet, Pierre Auguste Renoir, Edgar Degas, Claude Monet, Frédéric Bazille, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Gustave Caillebotte, Berthe Morisot, Mary Cassat, inoltre Armand Guillaumin, Marie Bracquemond, Eva Gonzales: questi gli artisti presenti nella mostra Ritratti e figure Capolavori impressionisti. Oltre settanta opere provenienti in massima parte da enti museali pubblici tra i più importanti al mondo come il Metropolitan di New York, l'Hermitage di San Pietroburgo, il Musée d'Orsay, L'Orangerie e il Petit Palais di Parigi, il MASP di San Paolo del Brasile, La National Gallery di Washington. Bisogna dipingere la persona nel suo ambiente, nella strada, in un quadro reale, dovunque tranne che al centro di una stesura di colori vuoti (J.K.Huysmans, 1881) ed ecco che il ritratto tradizionale è sostituito sempre più da figure inserite nella vita, al di fuori di ogni ufficialità. Si guardi il ritratto in mostra di Camille (1866), moglie di Monet: è la signora Monet, la mia prima moglie che ho utilizzato come modella e, nonostante non abbia avuto assolutamente l'intenzione di farne un ritratto ma una figura parigina dell'epoca, la somiglianza è perfetta. Ritratto e figura si fondono mirabilmente. Attraverso un percorso tra Ritratti e figure che restituisce il vivace spaccato di un mondo pulsante di vita, la mostra vuole mettere in luce tali aspetti innovativi essenziali nell'elaborazione di un'arte moderna evidenziando anche le connotazioni delle singole personalità. Tra i capolavori esposti In barca sull'Epte di Monet (1890), materia pittorica pura che riesce a rendere il tremolìo dell'acqua fuso ai tocchi smeraldini, ocra, celesti, lilla che costruiscono le fronde sulla riva e le figure di Suzanne e Blanche vestite di rosa, Jentaud, Linet et Lainé (1871) in cui Degas si sofferma sui visi pensosi dei tre giovani industriali parigini che emergono dalla tavolozza scura illuminata dai bianchi della tovaglia, dei polsini, del giornale, dello stesso artista, le Quattro ballerine in scena (1892) dalla grande libertà cromatica, il magnifico Ritratti in un ufficio. La Nouvelle New Orleans (1873), dallo spazio rigorosamente prospettico e i giochi di diagonali. E ancora di Berthe Morisot il Ritratto della Signora Boursier con la figlia (1873-74), dal Brooklyn Museum of Art di New York, e la Giovane donna che cuce in giardino (1883) del Metropolitan, figure impalpabili dai teneri incarnati, di Manet il Ritratto di Jeanne Duval, amante di Baudelaire (1862), e della Morisot, Donna con scarpino rosa (1872). In particolare viene proposto un inedito dipinto di Bazille: Piccola italiana cantante di strada (1869), importante olio recentemente acquisito dal Museo di Montpellier, esempio singolare del momento finale dell'attività dell'artista. In tema di novità da rilevare un piccolo Ritratto di Bazille attribuito a Monet da studi recenti.
La mostra Ritratti e figure Capolavori impressionisti ospitata dal 7 marzo al 6 luglio 2003 nelle sale del Complesso del Vittoriano propone attraverso oltre settanta capolavori provenienti dai più importanti musei pubblici stranieri un nuovo modo di concepire la pittura: l'impressionismo è rivoluzionario nel voler esprimere sensazioni in maniera diretta, appassionata. Edouard Manet, Pierre Auguste Renoir, Edgar Degas, Claude Monet, Frédéric Bazille, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Gustave Caillebotte, Berthe Morisot, Mary Cassat, inoltre Armand Guillaumin, Marie Bracquemond, Eva Gonzales: questi gli artisti presenti nella mostra Ritratti e figure Capolavori impressionisti. Oltre settanta opere provenienti in massima parte da enti museali pubblici tra i più importanti al mondo come il Metropolitan di New York, l'Hermitage di San Pietroburgo, il Musée d'Orsay, L'Orangerie e il Petit Palais di Parigi, il MASP di San Paolo del Brasile, La National Gallery di Washington. Bisogna dipingere la persona nel suo ambiente, nella strada, in un quadro reale, dovunque tranne che al centro di una stesura di colori vuoti (J.K.Huysmans, 1881) ed ecco che il ritratto tradizionale è sostituito sempre più da figure inserite nella vita, al di fuori di ogni ufficialità. Si guardi il ritratto in mostra di Camille (1866), moglie di Monet: è la signora Monet, la mia prima moglie che ho utilizzato come modella e, nonostante non abbia avuto assolutamente l'intenzione di farne un ritratto ma una figura parigina dell'epoca, la somiglianza è perfetta. Ritratto e figura si fondono mirabilmente. Attraverso un percorso tra Ritratti e figure che restituisce il vivace spaccato di un mondo pulsante di vita, la mostra vuole mettere in luce tali aspetti innovativi essenziali nell'elaborazione di un'arte moderna evidenziando anche le connotazioni delle singole personalità. Tra i capolavori esposti In barca sull'Epte di Monet (1890), materia pittorica pura che riesce a rendere il tremolìo dell'acqua fuso ai tocchi smeraldini, ocra, celesti, lilla che costruiscono le fronde sulla riva e le figure di Suzanne e Blanche vestite di rosa, Jentaud, Linet et Lainé (1871) in cui Degas si sofferma sui visi pensosi dei tre giovani industriali parigini che emergono dalla tavolozza scura illuminata dai bianchi della tovaglia, dei polsini, del giornale, dello stesso artista, le Quattro ballerine in scena (1892) dalla grande libertà cromatica, il magnifico Ritratti in un ufficio. La Nouvelle New Orleans (1873), dallo spazio rigorosamente prospettico e i giochi di diagonali. E ancora di Berthe Morisot il Ritratto della Signora Boursier con la figlia (1873-74), dal Brooklyn Museum of Art di New York, e la Giovane donna che cuce in giardino (1883) del Metropolitan, figure impalpabili dai teneri incarnati, di Manet il Ritratto di Jeanne Duval, amante di Baudelaire (1862), e della Morisot, Donna con scarpino rosa (1872). In particolare viene proposto un inedito dipinto di Bazille: Piccola italiana cantante di strada (1869), importante olio recentemente acquisito dal Museo di Montpellier, esempio singolare del momento finale dell'attività dell'artista. In tema di novità da rilevare un piccolo Ritratto di Bazille attribuito a Monet da studi recenti.