Ascolta Il Frusciare Del Vento Tra I Faggi. Storie E Memorie
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CONDIZIONE: Come Nuovo
Rimanenza di magazzino, libro nuovo che presenta lievi imperfezioni di copertina.
Sku: PZZLB36503
Titolo: Ascolta Il Frusciare Del Vento Tra I Faggi. Storie E Memorie
Autore: Dino Stanchina
Editore: Grafiche Avisio
Anno: 2007
Pagine: 391
Formato: Brossura
Alle memorie funebri negli oltre cento anni che ci separano dalla morte della regina Elisabetta (Sissi) nel 1898 e di suo marito l’imperatore Francesco Giuseppe (1916), è dedicato il libro.
Alle memorie dei due grandi Asburgo se ne aggiungono tantissime altre attraverso cui si dipana una sorta di storia della Val di Sole che racconta umori e convinzioni dei vivi attraverso l’annuncio della loro morte. È un viaggio indietro nel tempo interessante perché molto spesso dalla memoria si può risalire alle attese, alle concezioni religiose, ai pregiudizi, al ruolo sociale della persona defunta e della sua epoca. Ma i morti sembrano essi stessi parlare a Stanchina, perché nelle radici e nei sassi l’artista di Carciato dice di aver visto le sagome delle persone vissute che affermano di star giusto bene nel verde lontano dal traffico della città, evidente che nel benessere dei defunti si riflette la passione per l’ambiente che spinge Stanchina a girovagare nei boschi alla ricerca di forme strane o di prototipi floreali e frutticoli dei tempi andati oggi non più coltivati.
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Titolo: Ascolta Il Frusciare Del Vento Tra I Faggi. Storie E Memorie
Autore: Dino Stanchina
Editore: Grafiche Avisio
Anno: 2007
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Alle memorie funebri negli oltre cento anni che ci separano dalla morte della regina Elisabetta (Sissi) nel 1898 e di suo marito l’imperatore Francesco Giuseppe (1916), è dedicato il libro.
Alle memorie dei due grandi Asburgo se ne aggiungono tantissime altre attraverso cui si dipana una sorta di storia della Val di Sole che racconta umori e convinzioni dei vivi attraverso l’annuncio della loro morte. È un viaggio indietro nel tempo interessante perché molto spesso dalla memoria si può risalire alle attese, alle concezioni religiose, ai pregiudizi, al ruolo sociale della persona defunta e della sua epoca. Ma i morti sembrano essi stessi parlare a Stanchina, perché nelle radici e nei sassi l’artista di Carciato dice di aver visto le sagome delle persone vissute che affermano di star giusto bene nel verde lontano dal traffico della città, evidente che nel benessere dei defunti si riflette la passione per l’ambiente che spinge Stanchina a girovagare nei boschi alla ricerca di forme strane o di prototipi floreali e frutticoli dei tempi andati oggi non più coltivati.