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Viveri Polifonici

Viveri Polifonici

Prezzo di listino €13,50 EUR
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Per la prima volta in Italia, una selezione di opere di Ingeborg Lüscher illustra la carriera dell'artista svizzera a partire dalle prime ricerche degli anni Settanta fino ai suoi lavori più recenti, mettendo in luce la sua personalissima ricerca spirituale in un magico racconto, dove pittura, scultura, installazioni e video rappresentano un rituale di potenza magica. La monografia, che accompagna l'esposizione curata da Lucrezia De Domizio Durini, presenta accanto a opere realizzate negli anni Settanta - come Dokumentation über A.S. (Documentazione su A.S.) e Zaubererfotos (Foto della Magia) - alcuni lavori più recenti (Die Quelle, La Fonte del 1995 e I Giardini pensili di Semiramide, l'installazione creata appositamente per l'occasione) oltre a due video, FEY-YA! FEY-YA / fly-fly (Our Chinese Friends) (1998/99) e Fusion (2000/2001), nei quali la creatività dell'artista si pone di fronte a differenti appartenenze di realtà sociali, tradizioni e luoghi geografici. I risultati sono opere che rispecchiano e mettono a confronto la visione Occidentale di azioni e linguaggi artistici con quella Orientale. Ingeborg Lüscher ha una visione totale dell'Arte. Tutte le sue opere sono da considerarsi stazioni di un viaggio, segnato cromaticamente da un colore che si ripete: il giallo dello zolfo, principio attivo dell'alchimia, (luce-saggezza-energia), che si amalgama con la multimedialità. La monografia include i saggi dei critici Antonio d'Avossa, Thomas McEvilley, Leila Kais e Juri Steiner che analizzano la ricerca e le opere di Ingeborg Lüscher. Ingeborg Lüscher nasce a Freiberg, in Sassonia nel 1936. Dopo la maturità, si iscrive alla scuola di recitazione Marlise Ludwig di Berlino e comincia a lavorare in ambiente cinematografico e teatrale. Nel 1967 si trasferisce a Tegna, nel Ticino. Lavora come autodidatta nell'atelier dell'artista Hans Arp, sperimentando principalmente il campo della pittura, e stringe amicizie con diversi artisti, tra i quali alcuni esponenti del gruppo dei Nouveau Réalistes. Intraprende numerosi viaggi anche in Oriente approfondendo i temi della meditazione e il principio del caso. Vincitrice di numerosi premi, ha pubblicato diversi libri. Dal 1975 la nascita della figlia segna la nascita di opere concettuali d'impronta autobiografica realizzate con diversi mezzi e tecniche (fotografie, testi, oggetti trovati e dipinti) su temi quali il caso, l'eros, l'infanzia, i sogni, la visionariet?? e la morte. Alterna la propria attività di artista con la conduzione di corsi e seminari. Nel 1984 viene nominata patafisica con il nome Sibilla Auricolare e Zarina. Nello stesso anno comincia a lavorare con lo zolfo, principio attivo dell'alchimia, (luce-saggezza-energia). Ha partecipato alle Biennali di Sidney, Venezia, Lione, Kwangju e in Corea. A diverse edizioni di Documenta a Kassel. Nel 2001 termina la lavorazione del video Fudsion, in collaborazione con Aufdi Aufdermauer. che viene presentato alla 49 a Biennale di Venezia, allo stadio di San Siro di Milano e a Kiew. Il video è candidato al premio come miglior cortometraggio al Festival del Cinema di Solothum.
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