Gossip. Dalla Mesopotamia A Dagospia
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB51412
ISBN: 9788862881821
Titolo: Gossip. Dalla Mesopotamia A Dagospia
Autore: Paolo Pedote
Editore: Odoya
Anno: 2013
Pagine: 284
Formato: Brossura
Con una rigorosa analisi del sapere informale, Paolo Pedote ci propone un percorsodivulgativo che, attraverso una nutrita carrellata storica di personaggi celebri e curiosi aneddoti, fa emergere una brillante riflessione sugli aspetti antropologici, sociali e filosofici di questa forma di comunicazione praticata fin dalla notte dei tempi. Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i canti trionfali sull'omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell'Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell'Inquisizione contro le streghe. Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l'Aretino. La prima analisi sociologica del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del paparazzo nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano. Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall'incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai gogna mediatica. Con Berlusconi, Ruby e Marrazzo...
Sku: PZZLB51412
ISBN: 9788862881821
Titolo: Gossip. Dalla Mesopotamia A Dagospia
Autore: Paolo Pedote
Editore: Odoya
Anno: 2013
Pagine: 284
Formato: Brossura
Con una rigorosa analisi del sapere informale, Paolo Pedote ci propone un percorsodivulgativo che, attraverso una nutrita carrellata storica di personaggi celebri e curiosi aneddoti, fa emergere una brillante riflessione sugli aspetti antropologici, sociali e filosofici di questa forma di comunicazione praticata fin dalla notte dei tempi. Condannato come vizio dalla Bibbia e utilizzato per incastrare Gesù davanti al Tempio, nella cultura romana il gossip entra in letteratura attraverso i canti trionfali sull'omosessuale Cesare e le pagine di Svetonio e Tacito sulle turpitudini nell'Impero. Nel Medioevo, il vescovo Liutprando da Cremona è il primo corvo del Vaticano a cantare omicidi, orge e stupri. La calunnia si fa strumento per eliminare i porporati scomodi e prova nei processi dell'Inquisizione contro le streghe. Tra i pettegoli illustri troviamo Dante e Boccaccio, Machiavelli e l'Aretino. La prima analisi sociologica del chiacchiericcio risale a Carlo Goldoni e alle sue commedie di sarte, portinaie e usurai. Ma è con la nascita del giornalismo che il gossip trova la sua forma letteraria, dalle pagine della Gazzetta Veneta a quelle di Vanity Fair. E a costruire il mito tutto italiano del paparazzo nei bar di Vittorio Veneto sono Fellini e Flaiano. Negli anni Novanta il gossip si fa infine fermo-immagine sulla nostra società. Dall'incidente di Lady Diana alle fellatio presidenziali di Monica Lewinsky, la notizia è ormai gogna mediatica. Con Berlusconi, Ruby e Marrazzo...