Gli Uomini Piu Cattivi Di Tutti I Tempi
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB57392
ISBN: 9788863112009
Titolo: Gli Uomini Piu Cattivi Di Tutti I Tempi
Autore: Paolo Zelati
Editore: Liberamente
Anno: 2010
Pagine: 120
Formato: Brossura
Non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male: gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità. Con questo aforisma, lo scrittore Joseph Conrad fotografa alla perfezione la realtà descritta in questo libro e, più in generale, fornisce una sintetica risposta a quanti (studiosi, antropologi e semplici curiosi) si sono sempre interrogati sull'origine e sul significato della malvagità. L'autrice tedesca Hanna Arendt, nel suo saggio La banalità del male, asserisce che i folli crimini che portarono all'Olocausto nazista non furono generati da una precisa volontà di fare del male ma, bensì, da una sorta di esaltazione collettiva e dalla totale inconsapevolezza sul significato delle proprie azioni. Altri studiosi sono giunti ad una doppia conclusione: in alcuni casi è risultato lampante come il tipo di educazione, l'ambiente sociale e i traumi subiti nel corso dell'infanzia siano stati fattori essenziali nel condizionamento verso il male, in altri casi, invece, non è emerso nessun fattore esterno che potesse giustificare determinate azioni. In realtà, per tornare a Conrad, l'animo umano nasconde sempre, in modo intrinseco e imperscrutabile, un lato oscuro: chiunque e in qualunque momento può diventare malvagio. E non importa quanto la fantasia di scrittori, registi, commediografi o sceneggiatori possa volare alta in quanto a cattiveria ed atrocit??: la realtà rimarrà sempre imbattibile.
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Titolo: Gli Uomini Piu Cattivi Di Tutti I Tempi
Autore: Paolo Zelati
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Anno: 2010
Pagine: 120
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Non è necessario credere in una fonte sovrannaturale del male: gli uomini da soli sono perfettamente capaci di qualsiasi malvagità. Con questo aforisma, lo scrittore Joseph Conrad fotografa alla perfezione la realtà descritta in questo libro e, più in generale, fornisce una sintetica risposta a quanti (studiosi, antropologi e semplici curiosi) si sono sempre interrogati sull'origine e sul significato della malvagità. L'autrice tedesca Hanna Arendt, nel suo saggio La banalità del male, asserisce che i folli crimini che portarono all'Olocausto nazista non furono generati da una precisa volontà di fare del male ma, bensì, da una sorta di esaltazione collettiva e dalla totale inconsapevolezza sul significato delle proprie azioni. Altri studiosi sono giunti ad una doppia conclusione: in alcuni casi è risultato lampante come il tipo di educazione, l'ambiente sociale e i traumi subiti nel corso dell'infanzia siano stati fattori essenziali nel condizionamento verso il male, in altri casi, invece, non è emerso nessun fattore esterno che potesse giustificare determinate azioni. In realtà, per tornare a Conrad, l'animo umano nasconde sempre, in modo intrinseco e imperscrutabile, un lato oscuro: chiunque e in qualunque momento può diventare malvagio. E non importa quanto la fantasia di scrittori, registi, commediografi o sceneggiatori possa volare alta in quanto a cattiveria ed atrocit??: la realtà rimarrà sempre imbattibile.