Ungheria 1956. Le Verita Rivelate
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CONDIZIONE: Nuovo
Sku: PZZLB57443
ISBN: 9788873819981
Titolo: Ungheria 1956. Le Verita Rivelate
Autore: Giuseppe Averardi
Editore: Minerva Edizioni (Bologna)
Anno: 2018
Pagine: 352
Formato: Brossura
Questo libro è il bilancio di un secolo, il Novecento, e il bilancio di un gruppo di amici, compagni, sodali, che l’ha attraversato. Giornalisti, politici e intellettuali che aderirono in gioventù al comunismo, vedendo nell’Unione Sovietica il centro della speranza mondiale, la società cui milioni di esclusi guardavano come un modello e una possibilità di salvezza,, salvo poi ritrarsene disillusi dopo la rivolta di Budapest, e la conseguente durissima repressione sovietica. Per molti l’approdo finale di questo sofferto viaggio fu la socialdemocrazia. L’autore, tra i fondatori di “Corrispondenza Socialista” ripercorre quegli anni e l’epopea di quella rivista, che raccolse attorno a sé coloro che uscirono dal Pci dopo i fatti di Ungheria. Dopo un bilancio iniziale, l’autore ci propone una selezione di articoli dall’archivio di “Corrispondenza socialista”, in cui autori italiani, europei e americani raccontano la fine della loro innocenza di fronte al disvelarsi della natura repressiva del gigante sovietico. Un sofferto ed intimo percorso all’interno della sinistra italiana, europea e mondiale.
Sku: PZZLB57443
ISBN: 9788873819981
Titolo: Ungheria 1956. Le Verita Rivelate
Autore: Giuseppe Averardi
Editore: Minerva Edizioni (Bologna)
Anno: 2018
Pagine: 352
Formato: Brossura
Questo libro è il bilancio di un secolo, il Novecento, e il bilancio di un gruppo di amici, compagni, sodali, che l’ha attraversato. Giornalisti, politici e intellettuali che aderirono in gioventù al comunismo, vedendo nell’Unione Sovietica il centro della speranza mondiale, la società cui milioni di esclusi guardavano come un modello e una possibilità di salvezza,, salvo poi ritrarsene disillusi dopo la rivolta di Budapest, e la conseguente durissima repressione sovietica. Per molti l’approdo finale di questo sofferto viaggio fu la socialdemocrazia. L’autore, tra i fondatori di “Corrispondenza Socialista” ripercorre quegli anni e l’epopea di quella rivista, che raccolse attorno a sé coloro che uscirono dal Pci dopo i fatti di Ungheria. Dopo un bilancio iniziale, l’autore ci propone una selezione di articoli dall’archivio di “Corrispondenza socialista”, in cui autori italiani, europei e americani raccontano la fine della loro innocenza di fronte al disvelarsi della natura repressiva del gigante sovietico. Un sofferto ed intimo percorso all’interno della sinistra italiana, europea e mondiale.