Le Guerre Dell'oppio. Il Primo Scontro Tra Occidente E Cina 1839-1842, 1856-1860
Le Guerre Dell'oppio. Il Primo Scontro Tra Occidente E Cina 1839-1842, 1856-1860
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Sku: PZZLB58626
ISBN: 9788804756644
Titolo: Le Guerre Dell'oppio. Il Primo Scontro Tra Occidente E Cina 1839-1842, 1856-1860
Autore: Sergio Valzania
Editore: Mondadori
Anno: 2023
Pagine: 588
Formato: Rilegato
L'incontro avvenuto nell'Ottocento tra la società europea, guidata allora dalla Gran Bretagna, e l'impero cinese Qing chiuso in se stesso non ebbe il carattere dell'idillio e della felice scoperta reciproca. Per secoli il Celeste Impero, come si autodefiniva la Cina, ha gestito intense e redditizie esportazioni di rabarbaro, tè, seta e porcellane, limitando le importazioni a esigue quantità di cotone e lana. Per gli scambi con l'Occidente era aperto un solo porto, quello di Canton, e tutte le trattative dovevano passare attraverso pochi mercanti cinesi autorizzati. Agli stranieri era proibito entrare in città, aggirarsi per la campagna, studiare il cinese così come insegnarlo, e terminata la stagione delle contrattazioni dovevano ritirarsi. Le navi partivano dai porti inglesi con le stive vuote, cariche solo dell'argento necessario a effettuare gli acquisti. La situazione cambiò quando la Compagnia delle Indie iniziò a importare in Cina oppio in grandi quantità. Si trattava di una merce conosciuta da lungo tempo, utilizzata in Europa e in India tanto come medicinale quanto per le sue doti euforizzanti, e ben accetta al mercato cinese. Il tentativo del governo imperiale di Pechino di proibirne il commercio sul proprio territorio portò a due guerre, combattute a distanza di pochi anni contro il Celeste impero (1839-42, 1856-60), la prima dai soli inglesi, la seconda da inglesi e francesi. In entrambe le occasioni, la Cina venne pesantemente sconfitta e fu costretta ad accettare gravosi trattati di pace che prevedevano cessioni territoriali e la completa apertura del mercato cinese alla penetrazione commerciale e ideologica occidentale. L'eco della lunga stagione di conflittualità interna, guerre e rivolte che ne seguì risuona ancora nella storia presente della potenza asiatica.
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ISBN: 9788804756644
Titolo: Le Guerre Dell'oppio. Il Primo Scontro Tra Occidente E Cina 1839-1842, 1856-1860
Autore: Sergio Valzania
Editore: Mondadori
Anno: 2023
Pagine: 588
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L'incontro avvenuto nell'Ottocento tra la società europea, guidata allora dalla Gran Bretagna, e l'impero cinese Qing chiuso in se stesso non ebbe il carattere dell'idillio e della felice scoperta reciproca. Per secoli il Celeste Impero, come si autodefiniva la Cina, ha gestito intense e redditizie esportazioni di rabarbaro, tè, seta e porcellane, limitando le importazioni a esigue quantità di cotone e lana. Per gli scambi con l'Occidente era aperto un solo porto, quello di Canton, e tutte le trattative dovevano passare attraverso pochi mercanti cinesi autorizzati. Agli stranieri era proibito entrare in città, aggirarsi per la campagna, studiare il cinese così come insegnarlo, e terminata la stagione delle contrattazioni dovevano ritirarsi. Le navi partivano dai porti inglesi con le stive vuote, cariche solo dell'argento necessario a effettuare gli acquisti. La situazione cambiò quando la Compagnia delle Indie iniziò a importare in Cina oppio in grandi quantità. Si trattava di una merce conosciuta da lungo tempo, utilizzata in Europa e in India tanto come medicinale quanto per le sue doti euforizzanti, e ben accetta al mercato cinese. Il tentativo del governo imperiale di Pechino di proibirne il commercio sul proprio territorio portò a due guerre, combattute a distanza di pochi anni contro il Celeste impero (1839-42, 1856-60), la prima dai soli inglesi, la seconda da inglesi e francesi. In entrambe le occasioni, la Cina venne pesantemente sconfitta e fu costretta ad accettare gravosi trattati di pace che prevedevano cessioni territoriali e la completa apertura del mercato cinese alla penetrazione commerciale e ideologica occidentale. L'eco della lunga stagione di conflittualità interna, guerre e rivolte che ne seguì risuona ancora nella storia presente della potenza asiatica.