Karl Marx E La Crisi
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rimanenza di magazzino, può presentare lievi difettiNell'ambito del recente revival di studi su Marx che vanno anche in direzioni sorprendenti, è necessario ricondurre il suo pensiero sul terreno filosofico, ripensarlo e liberarlo dalle interpretazioni tendenziose. Ma questo ripensare Marx fa affiorare lo stretto legame tra teoria e prassi che caratterizza il suo pensiero e soprattutto la convinzione - filosofica e insieme politica - che la realtà può essere cambiata dall'azione dell'uomo. Così il Politico - che ritorna negli scritti di Marx come il revenant evocato da Derrida - è l'assunto che il Reale non è dato una volta per tutte, non è immutabile o inevitabile, ma è storicamente determinato, è radicalmente trasformabile. All'interno del pensiero di Marx, il concetto di crisi ha un ruolo fondamentale. Si tratta di una crisi economica e di una crisi di sovrapproduzione che, ciclicamente, porta al blocco dei mercati. Ma la crisi in Marx è sempre, nel contempo, una crisi di valori che investono la qualità della vita e il modello di sviluppo. Non è un caso se il ripensamento di Marx già da tempo in atto nei paesi post-coloniali, che passa attraverso una sua rilettura mediata dal pensiero di Gramsci, stia ora avvenendo con forza nei paesi industriali (o post-industriali, se si vuole) investiti dalla crisi economica. Questo libro si propone di ripensare Marx, partendo dal concetto di crisi che oggi sembra configurarsi sempre più come dispositivo di dominio. Il volume vuole essere un momento di incontro e di confronto tra studiosi che si occupano dell'argomento, partendo da prospettive diverse e sottolineando aspetti diversi di tale problematica: dalla concezione della storia all'aspetto sociologico della divisione del lavoro, dalle implicazioni etiche della crisi dei valori alla dimensione economica, dal problema dell'antagonismo della forza-lavoro al ripensamento del rapporto tra soggetto e oggetto, dalla caduta tendenziale del saggio di profitto all'emergere di nuovi soggetti sociali.
rimanenza di magazzino, può presentare lievi difettiNell'ambito del recente revival di studi su Marx che vanno anche in direzioni sorprendenti, è necessario ricondurre il suo pensiero sul terreno filosofico, ripensarlo e liberarlo dalle interpretazioni tendenziose. Ma questo ripensare Marx fa affiorare lo stretto legame tra teoria e prassi che caratterizza il suo pensiero e soprattutto la convinzione - filosofica e insieme politica - che la realtà può essere cambiata dall'azione dell'uomo. Così il Politico - che ritorna negli scritti di Marx come il revenant evocato da Derrida - è l'assunto che il Reale non è dato una volta per tutte, non è immutabile o inevitabile, ma è storicamente determinato, è radicalmente trasformabile. All'interno del pensiero di Marx, il concetto di crisi ha un ruolo fondamentale. Si tratta di una crisi economica e di una crisi di sovrapproduzione che, ciclicamente, porta al blocco dei mercati. Ma la crisi in Marx è sempre, nel contempo, una crisi di valori che investono la qualità della vita e il modello di sviluppo. Non è un caso se il ripensamento di Marx già da tempo in atto nei paesi post-coloniali, che passa attraverso una sua rilettura mediata dal pensiero di Gramsci, stia ora avvenendo con forza nei paesi industriali (o post-industriali, se si vuole) investiti dalla crisi economica. Questo libro si propone di ripensare Marx, partendo dal concetto di crisi che oggi sembra configurarsi sempre più come dispositivo di dominio. Il volume vuole essere un momento di incontro e di confronto tra studiosi che si occupano dell'argomento, partendo da prospettive diverse e sottolineando aspetti diversi di tale problematica: dalla concezione della storia all'aspetto sociologico della divisione del lavoro, dalle implicazioni etiche della crisi dei valori alla dimensione economica, dal problema dell'antagonismo della forza-lavoro al ripensamento del rapporto tra soggetto e oggetto, dalla caduta tendenziale del saggio di profitto all'emergere di nuovi soggetti sociali.